Cari amici del blog Lega Italica 1454, oggi analizzerò per voi dei dettagli della miniatura dell’Hesperis del Basinio da Parma già vista quasi un anno fa (precisamente l’8 marzo 2014). Da allora con l’aiuto e il lavoro di altri amici e frequentatori del gruppo facebook Lega Italica 1454 l’articolo si è notevolmente arricchito.
BUONA LETTURA!
Dettaglio di miniatura
Hesperis di Basinio da Parma
Parigi, Biblioteque de l’Arsenal 630
folio 1 recto Accampamento del Re Alfonso d’Aragona
Analisi del dettaglio
Da sinistra in basso: Un mulo che trasporta targoni da fanteria
Sempre in basso da sinistra a destra: fanteria che marcia con (ATTENZIONE) una mezza picca appoggiata in equilibrio sulla spalla e non come si vede in certe rievocazioni portata con la mano sotto il tallone della lancia come un fucile. Interessante è anche il fatto che alcuni tengano nell’altra mano anche una lancia più piccola (lanciotto? lancia da getto?)
In alto al centro: Alcuni balestrieri marciano con la celatina sulla testa.
Al centro in basso: Un tamburino (con piffero?) poichè si marciava alla cadenza del tamburo come scritto anche nel documento scritto da Ottavio De Carli “La musica di pace e la musica di guerra al tempo di Bartolomeo Colleoni”
pagina 233, 1 fiorino cadauno a due “tamburini con li zufoli”
Davanti al tamburino vi è un fante con tre lance o lanciotti da getto, due tenuti in equilibrio con una mano sulla spalla e uno in mano e legato sulla schiena ha uno scudo piccolo
Altro esempi sempre tratti dall’Hesperis
scudi riprodotti da ARS BALISTARUM di Pietro Barsotti e Momo Girfalco.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.265295203637956.1073742106.157104224457055&type=3
Più a destra: un fante con uno scudo piccolo da fanteria legato sulla schiena
Tutto a destra: Struttura interna di un padiglione. palo centrale e parte a ombrello superiore montata e tenuta in piedi dalle corde. Successivamente si montano le pareti di stoffa intercalate da bastoni di legno verticali
Di seguito posto dei link con immagini di tende che a mio parere sono delle buone repliche di quelle riprodotte nella miniatura.
Tenda della compagnia La Rosa e la spada: cliccare sull’immagine o sul link per vederla ingrandita
Padiglione venduto da Medieval market:
Il padiglione come si può notare sia dalla miniatura che dalla ricostruzione si sostiene in questo modo:
1) Non vi è presenza di raggiera ma sono i tiranti che partono dall’ombrello dal padiglione tengono in piedi il tutto
2) Vi sono ulteriori tiranti probabilmente usati per la stabilità che partono dalla cima del padiglione
3) Una volta che l’ombrello è montato si monta la “gonna” o parete tutto attorno che poi viene fissata a terra con altri picchetti
RAFFRONTO DEI DUE MODELLI
DETTAGLIO ATTACCHI INTERNI PER IL TELO VERTICALE
DETTAGLIO TIRANTI ATTACCATI ALL’OMBRELLO DEL PADIGLIONE
DETTAGLIO PALO INTERNO SENZA RAGGIERA
– Un’altro dettaglio che ho notato ora è che tutti quelli che marciano o quasi tutti portano sulla spalla una picca alta due volte un uomo, mentre in mano portano una lancia da utilizzare probabilmente da lanciare all’inizio.
Il fante che marcia in cima alla fila invcce e che utilizza lo scudo piccolo tiene sulla spalla due lance e in mano una, tutte da getto come si vede dalle immagini sottostanti
SPERANDO CHE QUESTO ARTICOLO VI POSSA ESSERE STATO D’AIUTO VI INVITO A COMMENTARE, A SEGUIRE I PROSSIMI E SOPRATTUTTO A CONTRIBUIRE
L’ interesse per l’araldica porta la mia attenzione in particolare sui simboli militari aragonesi rappresentati in queste miniature. È risaputo che l’arme d’Aragona è il palato d’oro e di rosso, in queste rappresentazioni, su scudi, barde, giornee, banderuole e padiglioni troviamo invece il palato di colore bianco (argento) e di rosso e, a volte questo simbolo araldico cambia forma diventando bandato e scaglionettato. Si potrebbe pensare che il giallo (oro) sia caduto col tempo, ma essendo rimasto nelle miniature su vari oggetti e tessuti, parrebbe che solamente l’oro dell’arme Aragona sia andato perduto. La mia ipotesi è che questo palato d’argento e di rosso sia semplicemente la “divisa” del re Alfonso V d’Aragona. Per divisa si intende il terzo elemento dell’araldica militare del periodo, i primi due erano lo stemma gentilizio e l’impresa. La divisa, legata alle condotte di ventura del ‘400, segnalava la compagnia o l’esercito e spesso i colori non erano esattamente quelli dello stemma. Un esempio fra i tanti lo stemma della famiglia Bentivoglio: “trinciato indentato d’oro e di rosso”mentre i colori della loro divisa erano azzurro, rosso e verde.
M. Predonzani
"Mi piace"Piace a 1 persona
Pingback: LEGA ITALICA 1454. Blog e archivio per la ricerca e la condivisione sul XV secolo italiano ed europeo.